Scegliere lo sguardo che ci rende più Felici – di Riccardo Finamore
Sono di recente stato in India, patria dei colori, delle spezie e della spiritualità; scherzosamente definita da me e dai miei compagni di viaggio “
il luogo dove il paradosso del CAOS CIVILE prende vita”… Immaginate migliaia di persone tra immondizia e fiori, tra odori sgradevoli e profumi dolcissimi e inebrianti, lo spirito e la materia che si sono fusi completamente in una sinergia unica tipica di questa antica e magnifica terra. Tra le mille esperienze vissute che mi hanno trasme...
Sono di recente stato in India, patria dei colori, delle spezie e della spiritualità; scherzosamente definita da me e dai miei compagni di viaggio “il luogo dove il paradosso del CAOS CIVILE prende vita”… Immaginate migliaia di persone tra immondizia e fiori, tra odori sgradevoli e profumi dolcissimi e inebrianti, lo spirito e la materia che si sono fusi completamente in una sinergia unica tipica di questa antica e magnifica terra.
Tra le mille esperienze vissute che mi hanno trasmesso molti insegnamenti sopratutto su me stesso e sul modo di vedere le cose, voglio condividerne con voi una in particolare: ciò che rende l’India così affascinante è sopratutto la capacità che ha di trasformare una cosa apparentemente banale in un insegnamento di vita o in un gesto spirituale che non sempre è necessario interpretare ma anzi spesso il tutto è palesato davanti ai nostri occhi e lascia sbalorditi finché non ci si fa l’abitudine o si comincia a fare proprio questo splendido modo di vivere la vita.
Ero in macchina di ritorno da Pune in direzione Mumbai dopo una giornata bellissima passata tra mercati vivaci e templi magnifici. Il nostro autista era un taciturno omaccione nerboruto ma dal viso bonario che sorrideva ad ogni nostra richiesta senza mai parlare; aveva solo un piccolo particolare: con la precisione di un orologio svizzero sputacchiava fuori dal finestrino ogni 5 minuti suscitando non pochi sguardi ridanciani tra me e i miei compagni. Dovete sapere che in India è molto comune masticare tabacco per cui a volte è necessario fare lo slalom sui marciapiedi costantemente bombardati. Noi ci eravamo abituati già da tempo a questa simpatica pratica autoctona e non ci siamo scandalizzati più di tanto nello scoprire che anche l’autista ne era un fedele seguace!
Eravamo fermi ad un parcheggio per rifocillarci e fare rifornimento ed è accaduto qualcosa che mi ha colpito: mentre il nostro beniamino si accingeva a ripetere il ritmico gesto con la faccia fuori dal finestrino passa in quel momento uno scooter con due ragazzi a bordo che schivano per un soffio lo sputacchio dell’autista. – Al posto loro cosa avreste fatto voi? – Io mi sarei adirato lanciando anatemi e urlando improperi nei confronti dello sputatore compulsivo rischiando magari una baruffa e tutto questo nonostante non fossi stato colpito dal proiettile liquido; nella mia mente è scattato tutto quel sistema di giudizi sulle buone maniere e sulla civiltà che vanno applicate sempre ed infatti mi aspettavo che tra i due accadesse proprio questo pregustando una baruffa all’indiana che magari mi avrebbe fatto fare qualche risata. E invece no. Il ragazzo a bordo dello scooter sorride felicemente all’autista con un sorriso incredibile come stesse per dire:“Menomale che non mi hai preso! Ehe hehe!!!”, i due si sorridono e il ragazzo riparte tranquillamente. Sono rimasto completamente allibito.
Può sembrare banale come situazione ma è stato l’accorgermi di come avrei reagito io che mi ha colpito profondamente.
Troppo impegnato a impostare lo sguardo su cosa è giusto e cosa è sbagliato, avrei sprecato energie e tempo e, magari avrei rischiato di fare a botte con uno sconosciuto per un qualcosa che nemmeno mi aveva toccato. Ho riflettuto parecchio su questo piccolo evento e mai come ora mi rendo conto che è come scegliamo di vedere le cose che le determina. Mai come ora capisco che possiamo davvero sceglierci lo sguardo che ci rende più felici. OGNI MOMENTO.