La Spiritualità della Gioia di Paola Consoli

Per cominciare, mi piacerebbe parlarvi un po’ di un libro-pilastro, la cui scoperta devo a Loris Muner e a DiaLogos. Mano a mano che lo leggevo mi sono sentita meno sola. Molti di voi lo conosceranno bene: IN PRINCIPIO ERA LA GIOIA di Matthew Fox,teologo ed ex frate domenicano. Spesso mi è successo di seguire istintivamente e intuitivamente certe strade, per poi ricevere la conferma da parte di qualcuno “più grande di me”. Questo mi fa sentire di appartenere a una Tradizione, di non essere so...

Per cominciare, mi piacerebbe parlarvi un po’ di un libro-pilastro, la cui scoperta devo a Loris Muner e a DiaLogos. Mano a mano che lo leggevo mi sono sentita meno sola.

Molti di voi lo conosceranno bene: IN PRINCIPIO ERA LA GIOIA di Matthew Fox,teologo ed ex frate domenicano.

Spesso mi è successo di seguire istintivamente e intuitivamente certe strade, per poi ricevere la conferma da parte di qualcuno “più grande di me”. Questo mi fa sentire di appartenere a una Tradizione, di non essere sola, di seguire una via che oltre ad avere un Cuore e un Senso per me, trova solidi fondamenti e conferme nel pensiero spirituale di uomini e donne con la stessa tensione e visione della vita.
Tutta la teologia di Fox è basata sul concetto di “Original Blessing”, BENEDIZIONE ORIGINALE, anziché PECCATO ORIGINALE che è al centro della tradizione cristiana e cattolica. 
Nella visione della ORIGINAL BLESSING la vita è buona di per sé, Dio è in tutte le cose, il Creato è il luogo in cui Dio si sperimenta attraverso tutte le sue creature, e la vibrazione originaria è la GIOIA, cui naturalmente tenderebbe l’Animo Umano se lasciato libero di esprimersi. Fox chiama questa visione teologica SPIRITUALITÀ DEL CREATO,e afferma che questa Tradizione è molto più antica e autorevole di quella prevalentenel Cristianesimo dal 400 in poi, cioè la SPIRITUALITÀ DELLA COLPA E DELLA REDENZIONE, in cui la salvezza viene vista come redenzione dal peccato originale e non come diritto e natura di ogni essere vivente.

 

L’opera di Fox sana quella che è una grande ferita nella Coscienza Collettiva Occidentale: la SCISSIONE TRA SPIRITUALITÀ E LIBERTÀ. A causa dell’identificazione della Spiritualità con la Religione, e soprattutto nelle nazioni di religione cattolica, molte persone si sono allontanate dalla spiritualità perché per molto tempo seguire un cammino spirituale ha significato limitare la propria libertà personale. Questo è potuto accadere e accade perché la pratica spirituale viene identificata nella coscienza collettiva con una pratica religiosa patriarcale, limitativa, cieca, oscurantista, sessista e sessuofobica,basata sulla colpa e sul peccato invece che sulla fiducia nella vita.

 

Ma, se come dice Fox ritorniamo alla concezione originaria, alla BENE-DIZIONE,al dire il bene, a vivere il bene che è insito nel fatto di essere vivi qui sulla terra e manifestazione della Divinità, in contatto personale con tutto il Creato, la via spirituale è l’unica autentica via di liberazione, che sia perseguita in una forma religiosa oppure no.
Trovo che ciò che Fox è per il pensiero cattolico e cristiano si stia manifestando in tutti gli aspetti della civiltà e della cultura occidentale: è in atto un processo di liberazione da antiche strutture gerarchiche e patriarcali, da “scuole” soffocanti, da paradigmi scientifici e culturali che mirano a incasellare la complessità dell’esistenza.
In tutti gli ambiti della cultura e pensiero umano, nelle scienze e nelle arti, nella filosofia, nelle scienze umane è in atto un potente e inarrestabile movimento: si va dalla parcellizzazione delle conoscenze alla riunificazione del sapere, dal particolare all’universale, dalla iper-specializzazione alla unione delle conoscenze e competenze.

 

Qui mi rifaccio a un altro grande pensatore, scienziato e scrittore Fritjof Capra, nelle cui opere parimenti riconosco la forza che guida il mio pensare e agire.
Nel TAO DELLA FISICA Capra denuncia i limiti e le lacune del sapere convenzionale dell’Occidente. La scienza newtoniana – che ha dominato la cultura occidentale per più di due secoli e alla quale continuano a ispirarsi non solo le scienze cosiddette esatte, ma anche numerose scienze umane e biologiche, tra cui la psicologia e la medicina – si fonda su un pensiero lineare e riduttivo messo in crisi, nei primi decenni del secolo scorso, dagli sviluppi della nuova fisica. Questa crisi – che l’autore, riferendosi a un esagramma dell’ IChing, definisce in un altro libro “Il Punto di Svolta” – dipende, secondo Capra, dalla nostra ostinazione su vecchie posizioni.

 

Solo un superamento del riduzionismo, ispirato a una visione olistica, ecologica del mondo potrà aiutarci a sciogliere i nodi problematici del nostro tempo. Credo che in questo tipo di pensiero si possano trovare e nutrire gli anticorpi alla cosiddetta “globalizzazione”.
Nel caso della Globalizzazione assistiamo a un tentativo di omologazione, appiattimento e asservimento a una cultura dominante (quella occidentale basata sul profitto, il patriarcato,sul consumo e sulla “crescita economica”) di tutte le popolazioni e le risorse del mondo.A tutti viene proposto/imposto lo stesso modello, basato sull’accumulazione, il successo individuale egoistico, il profitto, il consumo. Le culture e le tradizioni locali vengono,appunto, inglobate e annullate.

 

Nel movimento di rinnovamento e nel cambio di paradigma culturale cui stiamo assistendo da questo punto di vista, invece, si tende a una forte rivalutazione delle culture,tradizioni, modi di vita locali, allo scambio di questi modi di vita e usanze tra tutti i popoli del mondo, e al riconoscimento dell’INTERDIPENDENZA tra tutte le culture e tutte le creature della Terra. Si va anche verso il riconoscimento delle differenze e delle potenzialità in entrambi i sessi, e all’ammissione della complementarietà e di aver bisogno gli uni delle altre.
Assistiamo ovunque alla ricerca e alla nascita di forme nuove di Comunità e modi di vita(comunità di intenti internazionali, organizzazioni no-profit che operano in tutto il globo,comunità spirituali, ecovillaggi, ecc..).

 

Come nella vita individuale e relazionale della persona il riconoscimento dell’INTERDIPENDENZA è l’unico antidoto alla DIPENDENZA e all’ANTIDIPENDENZA, il riconoscimento della reciproca interdipendenza tra tutte le culture e creature può portare al conseguimento del potenziamento della individualità personale, cioè alla realizzazione di ciascun individuo nella sua unicità, al conseguimento della sua Impronta dell’Anima. Perché ognuno di noi ha bisogno di TUTTI gli altri e di ciascuno, poiché ciascuna Anima ha il suo contributo unico e prezioso da offrire al Tutto. Perché ogni Essere della Terra, dal regno minerale, vegetale e animale fino a quello umano, ha bisogno di ogni altro essere, e ogni essere ha il proprio contributo originale da dare nelgrande arazzo della vita.

 

Io credo, per l’impronta che ho conosciuto in Dia/Logos, che la nostra pratica di vita personale e di counseling si rifaccia dunque a queste radici spirituali e intellettuali e si inserisca in qui, in questa grande corrente. Quindi mi sento portata e portatrice nel grande Fiume di un movimento spirituale inarrestabile di rinnovamento e riunione.
Che cosa ne pensate?

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