Gioco e Possibilità
Capita a volte nella vita di trovarci sfiduciati e bloccati in una situazione apparentemente senza via d’uscita. Abbiamo un problema e riflettiamo a lungo alla ricerca di soluzioni possibili, costruiamo delle ipotesi che poi scartiamo arrivando magari alla fine in un vicolo chiuso. Non immaginiamo che, contrariamente a quanto ci pare ovvio, la soluzione può nascere dal silenzio, dal vuoto della mente. Nel silenzio i pensieri per qualche attimo si annullano, entriamo in un livello di cos...
Capita a volte nella vita di trovarci sfiduciati e bloccati in una situazione apparentemente senza via d’uscita. Abbiamo un problema e riflettiamo a lungo alla ricerca di soluzioni possibili, costruiamo delle ipotesi che poi scartiamo arrivando magari alla fine in un vicolo chiuso. Non immaginiamo che, contrariamente a quanto ci pare ovvio, la soluzione può nascere dal silenzio, dal vuoto della mente.
Nel silenzio i pensieri per qualche attimo si annullano, entriamo in un livello di coscienza dove la conoscenza è intuitiva perché in un luogo dove tutto è presente già adesso. Li il sapere è immediato e nasce privo della verbalizzazione-pensiero.
Anche se alle volte ci entriamo in modo spontaneo il silenzio interiore è una pratica che richiede disciplina e un igiene del pensiero.
Esistono però altri modi e momenti in cui sperimentare questo stato da cui nasce la soluzione creativa ed uno di questi è il gioco. Quando giochiamo il pensiero razionale è sospeso e la creatività prende spazio. Tramite il gioco possiamo spostare il nostro punto di vista e sperimentare nuove possibilità di scelta perché l’ego perde momentaneamente il predominio e la nostra vera natura emerge; esseri luminosi e creativi in grado di creare migliaia di altre possibilità.
L’abitudine e l’educazione ci fanno credere che il nostro sia l’unico mondo/modo possibile, ma così non è.
Siamo radicati nel nostro essere abituale, ci opponiamo al diverso inclini a difendere ciò che conosciamo per quanto spesso insoddisfacente o doloroso e ogni volta che per scelta o per i “casi” della vita dobbiamo ristabilire un nuovo equilibrio sentiamo malessere, disagio, angoscia fisicamente nausea, vomito, mal di testa. E’ la “paura del cambiamento”, l’ignoto è terrificante…nessuno vuole veramente cambiare. Le forze conservatrice dell’ego e della materia urlano più forti della voce dell’anima.
Nella mia vita ho avuto il coraggio di attuare grandi cambiamenti quando la motivazione e la curiosità sono stati superiori alla paura. Ma appunto ci vuole coraggio, forza nel proseguire nonostante la paura e il dolore dell’ego. Consapevoli che il nuovo sarà un progressivo disvelarsi non un lampo nella notte.
Nella nostra scuola per aiutare le persone a sperimentare nuovi e più creativi noi stessi abbiamo accostato il counseling al metodo esperienziale del teatro sociale. Nell’esperienza del teatro sociale così come noi la proponiamo, ciò che inizia come un gioco può diventare un vero e proprio percorso di esplorazione di sè, dei propri blocchi emotivi, automatismi, delle limitazioni auto imposte fino a giungere alla consapevolezza che la realtà assume i significati che noi gli diamo. Con l’attitudine giocosa/creativa del bambino in ogni situazione della nostra vita possiamo capovolgere i termini della questione e trovare soluzioni creative.
Una delle cose che mi rende più felice è incontrare adulti che sanno ancora giocare. Nel fast food della vita o non c’è tempo o dobbiamo essere seri per “risolvere le crisi” come se il gioco ci rendesse stupidi anziché creativi. Incontro persone che affermano di volersi giocare la vita,” spendersela bene” ma non sanno più cosa vuol dire giocare tutt’al più hanno imparato a barare (principalmente con se stessi).
Riprendiamoci il gioco, il sorriso, riprendiamoceli a dispetto del mondo che va a rotoli, forse così riusciremo davvero ad aiutare noi stessi, gli altri e il tempo a cui apparteniamo.
Allora? Siete pronti a Giocare? Come Giochereste Voi?
Mary Saitta