DiaBlogos: “Mens sana in corpore sano”

  “Mens sana in corpore sano”:cosi’ oramai da diversi secoli ci insegna la saggezza tradizionale, vale a dire quel surrogato imbellettato del senso comune che si vuol spacciare per insegnamento finemente intellettuale ed aristocraticamente pratico, laddove in realtà altro non é che una sommaria accozzaglia di luoghi comuni, utili soltanto ad addormentarci il cervello e a farci dismettere dallo sforzo di pensare con la nostra testa! Ma si sa:é sufficiente che un qualcosa ci abbia almeno ...

 

“Mens sana in corpore sano”:cosi’ oramai da diversi secoli ci insegna la saggezza tradizionale, vale a dire quel surrogato imbellettato del senso comune che si vuol spacciare per insegnamento finemente intellettuale ed aristocraticamente pratico, laddove in realtà altro non é che una sommaria accozzaglia di luoghi comuni, utili soltanto ad addormentarci il cervello e a farci dismettere dallo sforzo di pensare con la nostra testa!

Ma si sa:é sufficiente che un qualcosa ci abbia almeno un ducent’anni di vita alle spalle perché diventi appartenente alla tradizione e venga ammantato dalle polveri dorate del tempo che ogni cosa rende meritevole di attenzione! E cosi’ tra altri ducent’anni anche i ciddì di Pupo apparteranno al novero della musica classica e le avventure sessuali del cavaliere ad Arcore diverranno i documenti storici di un’epoca travagliata anziché le maialate di un vecchietto patologicamente infoiato.

Lo stesso dicasi per il famoso motto “Mens sana in corpore sano”! Ora, gli é noto a tutti che ad es. un buon giocatore di pallone un corpore sano ce lo ha senz’altro, dopping a parte, ma che altrettanto si possa dire delle condizioni del suo cerebro a noi pare una bufala immensa,`ché se é sano di mente un tipo che per 90 minuti insegue in un gran prato una palla cercando di sottrarsi all’inseguimento di un nutrito gruppo di fisicati che gliela voglion sottrarre a loro volta, avendo come unico scopo quello di farla ruzzolare all’interno di un perimetro delimitato da una rete da pesca, allora ci si dica subito che la nozione di “sanità” a cui fa riferimento il motto sopra citato é stata dedotta da un colloquio con Eta Beta durante l’ultimo party di Briatore e noi si é belli che a posto !

Mutandum mutandis-cambiando le mutande- un Leopardi ingobbitosi a motivo delle tante ore trascorse chino su i libri o chetamente seduto in margine ad un bosco a trastullarsi con la propria immaginazione sino a dimenticar di aver degli arti inferiori, dovrebbe per ciò istesso esser completamente deficiente, datosi il miserevole stato di abbandono in cui egli ha lasciato il suo corpo.

E poi, come mai l’iconografia dedicata ai grandi personaggi che han fatto la storia,mai e poi mai ci rappresenta gli stessi impegnati in una qualsivoglia attività ludico-sportiva? Conoscete per caso delle porcellane cinesi che rappresentino Lao Tzu mentre gioca a tennis, va a cavallo o si inchina a raccoglire una cartaccia da terra? E come mai per darci una seppur vaga idea dello stato di Nirvana, il Buddha vien rappresentato ben satollo e tondeggiante come un otre mentre se ne sta comodamente seduto sotto un albero ombroso e lussureggiante? Ma se voi vi presentate nelle stesse condizioni ad un medico o a vostra sorella, ecco che siete marchiati a fuoco come obesi, disordinati nel mangiare come nella vita, scostanti, diabetici e gottosi! E’ forse indice di sanità mentale il trascorrere una vita intiera rincorrendo l’idolo dell’esser in forma, cosi’ da poter andarcene da questa bella di piante e di armali famiglia cosi’ in salute che é persino un peccato doversene andare, proprio ora che si stava cosi’ bene?

Gia’, una vita di divieti e di rinunce, di diete e footing, una vita tramata di nulla per tuffarsi in forma nel nulla!                                                  E se- come ben crediamo- nulla non sarà affatto, ve lo immaginate un San Gennaro ad attendervi con un calzone fumante in mano pronto a dirvi” Figliolo, uno sforzo però lo potevi fare, `chè qui é tutto bellissimo, ma i sensi li hai abbandonati laggiù e il profumo daa mozzarella e do basilico nun lo conoscerai mai cchiù!”. Amnésia, l’alternativa all’artenativa, ostia!

 

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